Arriva in questi giorni un’ordinanza della Corte di Cassazione (la n. 25684 del 22 settembre), che suona davvero interessante. Al centro dell’ordinanza c’è il conto corrente cointestato fra coniugi. Chi non ne ha o non ne ha avuto uno?
La questione parte da una curiosa interpretazione del Fisco: l’Agenzia delle Entrate aveva considerato i versamenti del coniuge A, poi prelevati dal coniuge B, non come “donazione indiretta” (cosa già discutibile), ma addirittura come “provento illecito” e  quindi come reddito tassabile ed evaso per il coniuge B che ne aveva così beneficiato.
Nel discutere questa vicenda sulla base del ricorso di quel “contribuente”, la Corte evidenzia però un principio che farà discutere: “il versamento di una somma di denaro da parte di un coniuge (su conto corrente cointestato), all’altro coniuge non costituisce di per sè “atto di liberalità“, come aveva sostenuto quel coniuge B: l’intenzione di liberalità  andrebbe dimostrata, altrimenti quelle somme versate sul conto corrente cointestato non fanno scattare automaticamente la presunzione che per metà appartengano all’altro (come invece è normalmente presunzione qualora uno dei due morisse: per il Fisco stesso in successione cadrebbe infatti solo la metà di quanto si trova su quel conto).
Che la mano destra non sappia cosa fa la sinistra è antico precetto evangelico, ma che l’Agenzia delle Entrate debba considerare quelle stesse somme di denaro in due modi opposti, a seconda che si consideri l’aspetto reddituale o quello successorio, sembra un po’ eccessivo.
Ma anche al di là dell’aspetto tributario, che ha scatenato la vertenza su cui si è pronunciata ora la Consulta, se poi scoppiasse una lite tra coniugi e si dovesse stabilire di chi sono quei soldi, come si potrebbe fare?
Nella pratica ci sono più soluzioni possibili e, per prevenire un contenzioso incerto, possiamo suggerire un percorso per chi si trovasse in una situazione simile: la mediazione, che è uno strumento previsto e consigliato dalla legislazione per non trascinare in tribunale questioni che si potrebbero risolvere in maniera semplice e veloce.
Anche per evitare che tra i due litiganti… a goderne sia magari il Fisco!