“Come una barca nel bosco” è uno dei titoli di maggior successo della scrittrice torinese Paola Mastrocola. Questo libro ha anche un merito non strettamente letterario: ha reso iconica una metafora della tradizione dialettale piemontese. Pei na barca ‘nt in bòsch, peggio di una barca nel bosco.
“Come una barca nel bosco” è la sensazione di spaesamento che troppe volte i cittadini contribuenti provano quando devono rapportarsi con la burocrazia pubblica (spesso kafkiana) e quelle privata (che quando vuole non scherza).
La digitalizzazione, che è reale, che ci permette con una semplice app di trovare il meccanico più vicino a noi, di fare investimenti, di acquistare ciò che vogliamo senza muoversi da casa e di riceverlo in 24 ore dove desideriamo, di fronte al alcuni “sportelli” perde tutta la meraviglia e ci trasporta, come in un viaggio temporale dai contorni sinistri, indietro di qualche decennio. All’epoca della duplice copia, del timbro, del documento da recuperare in faldoni impolverati, del numero verde senza risposta, del rimbalzo tra uffici e responsabilità indefinite. L’esito della nostra partita, potenzialmente immediato, diventa chimerico.
Le risposte si arenano. I tempi si dilatano. L’incertezza regna sovrana. Ci si sente proprio come una braca in mezzo al bosco. Nel posto sbagliato, nel momento sbagliato. E soli.
Come Resolvo abbiamo un’ambizione precisa: fare in modo che quella barca inopinatamente incagliata tra rami e cespugli, trovi il modo di ritrovare l’acqua e prendere il largo.
Non è mai facile, ma grazie all’esperienza che abbiamo accumulato nei nostri diversi e complementari ambiti professionali, sappiamo che le soluzioni possibili ci sono e che quella barca dal bosco uscirà. Magari non troverà subito l’Oceano, ma un fiume navigabile che la tolga dalle secche, sì.